Dalla tela di Pissarro allo Stade de France: ecco il quadro degli Europei di calcio

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Una Parigi vitale, non assediata. L’auspicio dipinto per i prossimi Europei di Francia

C’è un quadro, appeso a una parete del museo Hermitage di San Pietroburgo, che ci piacerebbe conoscessero tutti i tifosi che, in un modo o nell’altro, saranno spettatori interessati dei prossimi Campionati Europei di Calcio che si terranno in Francia.

Boulevard Montmartre a ParigiIl quadro si intitola “Boulevard Montmartre a Parigi”. È stato dipinto da Camille Pissarro nel 1897. Ed è un quadro abbastanza grande: un olio su tela di cm. 74 x 92,8. Perché vorremmo che tutti i tifosi di calcio lo conoscessero? Semplice. Perché in un momento storico molto delicato come quello che stiamo vivendo, giornali, televisioni, organi di comunicazione sociale e media in generale, stanno già iniziando a instaurare un clima di “tensione”, più o meno motivata, a riguardo degli Europei di Francia. Complice il recente massacro compiuto nella capitale francese e visto che chi ha colpito aveva basi sia in Francia che in Belgio, ecco che l’allarme scatta spontaneo.

LaPresse
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Immaginare folle che si accalcano agli ingressi degli stadi per assistere alle partite, e a quella immagine associare il pericolo di stragi, è un passo breve. Che spaventa. O meglio: terrorizza. Bene. Noi vorremmo andare controcorrente. Vorremmo provare ad associare a questi campionati europei l’immagine di questo quadro. È Parigi. Una delle sue strade. Si capisce subito che c’è movimento, che c’è fermento, che c’è vita. Le carrozze sono numerose. I passanti affollano i marciapiedi. È un brulicare di contatti umani. È una città che, pacificamente, sta vivendo. Normalmente. Ci sono le classiche nuvole che colorano il cielo di Parigi. Ci sono le facciate delle case illuminate. Ci sono le tende dei negozi aggettate sul passeggio circostante.

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Ma quello che conta è che l’atmosfera che si coglie, guardando il quadro, è quella di relax, nonostante il “traffico”, la “gente”, le “carrozze”. È Parigi, ed è bellissima. Si sente che c’è un’energia sotterranea che accomuna tutti i personaggi del quadro. Si sente che è un libero caos all’interno di un’organizzazione stradale. È una fotografia. Un fermo immagine. Un attimo. La bellezza di questa Parigi è che non ci sono cecchini alle finestre dei palazzi, le persone nei bar sono serene, chi cammina per la strada è felice di farlo e non è minimamente preoccupato. Anzi. A guardarla bene, questa opera di Pissarro è davvero un quadro affollato. Ma non è angosciante. E nemmeno preoccupante. Viene voglia di trasferirsi esattamente lì, esattamente in quel momento. A Parigi. Ecco, questa è la Parigi che vorremmo aspettasse e ospitasse i prossimi Europei e il pubblico che arriverà. Estendendo a tutta la Francia quella sensazione di sicura e vitale capitale che Parigi è sempre stata. E che vuole continuare ad essere.

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