Cuore da tifoso e carattere da leader, Carlos Tevez attacca: “non sono un cagasotto!”

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Il campione argentino si racconta a Fox Sports sottolineando il difficile momento che sta attraversando il Boca

Un messaggio forte e diretto, parole chiare e nitide che evidenziano, se ancora ce ne fosse bisogno, che il carattere da leader è sempre lì, resistente al tempo e agli anni che scorrono. Carlos Tevez torna a parlare, e lo fa in maniera pungente, mettendo i puntini su quelle i rimaste troppo spesso in balia delle voci e dei fraintendimenti.

Reuters/Lapresse
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L’ex campione della Juventus si racconta a Fox Sports, in Argentina, partendo dal suo presente e dal futuro prossimo: “anche se uno non è al top, la famiglia, gli amici e i compagni ti fanno raggiungere ciò che vuoi. Però ti stanchi. Il pensiero di smettere c’è sempre, arriva un momento in cui ti sei consumato. Uno pesa tutte le cose, e vede se si sbaglia oppure no. E’ ovvio che bisogna valutare tutto, è ovvio che si possa pensare che io lasci il club a giugno, ma chi mi conosce sa che è molto difficile, sa che i tifosi del Boca difficilmente mi criticano per quello che do. Non sono un cagasotto che alla prima cosa che va male se ne va. Rappresento il Boca, stiamo passando un brutto momento e per questo voglio parlare. Sono cose che capitano, ci sta. I tifosi del Boca chiedono che le cose vadano bene, altri invece non vogliono fare nulla.

LaPresse/Reuters
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Chi mi conosce sa che vado sempre avanti, e non per questo uno se ne va. No, sono venuto al Boca per riportarlo al suo posto”. Carlitos Tevez non si nasconde, non ha mai amato farlo, per questo motivo spegne tutte le voci che lo descrivono come un privilegiato all’interno dello spogliatoio xeneize: “tutti pensano che io abbia la chiave del club, del Boca, però non è vero. Ovvio che no. Vado ad allenarmi, arrivo per primo e vado via per ultimo: io devo fare questo. Non vado a dire ai dirigenti di prendere quello o questo, per quello ci sono loro. Sarebbe una mancanza di rispetto secondo me. Schelotto? La scelta deve farla la dirigenza, Non mi hanno chiesto nulla, ognuno pensa ai propri compiti. Sono preoccupato, se il Boca non va bene mi intristisco perché sono tifoso. Io sono così, se le cose vanno male, come un tifoso, sono triste.

REUTERS/Marcos Brindicci
REUTERS/Marcos Brindicci

Che devo fare? Devo essere felice? Non posso aiutare i miei compagni al 100%. Per me sarebbe facile smettere, ancora di più quando le cose vanno male. Sarebbe facile dire che manca Tevez e non c’entra nulla. Se mi fa male il ginocchio, non riesco neppure a calciare il pallone. Però sarò in campo, ci mettiamo sempre la faccia. Quando si vince, e anche ora in un momento così. Mi assumo la responsabilità che devo prendermi come leader e come idolo dei tifosi”. Carlitos Tevez non molla, il Boca ha ritrovato il suo condottiero.

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