Roma, Totti e Spalletti: “Addio alle armi – Quando l’amore si trasforma in Guerra”

SportFair

Quando arriva il momento dell’addio, l’amore si trasforma in guerra

Addio alle Armi è un romanzo d’amore e guerra, scritto nel 1929 da Ernest Hemingway. Il titolo originale, in inglese, è “A Farewell to Arms”, che potrebbe nascondere un doppio senso, in cui Arms potrebbe essere termine usato per dire anche “braccia”. In questo caso, le braccia della persona amata dal personaggio principale del romanzo.

totti spalletti (4)Perché diciamo questo? Perché i recenti bisticci romanisti fra un allenatore maschio come Spalletti e un’icona della pallonara città Santa come Totti ci hanno fatto davvero ridere. Di gusto. Signori, avete una certa età, lo sapete? Eugenio Spalletti è del 1959: significa che ha 57 anni. Totti Francesco, classe 1976, va per i 40. Viene davvero la pelle d’oca a pensare ai motivi per cui questi 2 signori di mezza età hanno litigato! La base di tutto è molto semplice, addirittura banale: Totti è ormai un ex-giocatore di calcio. D’accordo, avrà sempre i colpi che solo un genio può avere a disposizione; ma la corsa, la prestanza, la possibilità di andare veloce come i suoi compagni di squadra sono almeno 3 anni che Francesco li ha persi per strada.

totti spalletti (2)Spalletti è un allenatore, e in quanto allenatore deve fare delle scelte. Punto. Può Spalletti regalare un giocatore alle altre squadre in nome di una riconoscenza storica? No. Può Spalletti obbligare i compagni di Totti a correre per lui in nome di una riconoscenza storica? No. Può Spalletti fornire a Totti polmoni e muscoli di un 20enne in forma? No. E quindi, carissimi tifosi, di che stiamo a parlare? Il capitano, la leggenda, l’eroe col numero 10 sulle spalle non riesce a dire Stop. Peccato. Come si diceva prima, viene sempre il momento in cui si deve dire ADDIO ALLE ARMI, o Addio alle Braccia dell’amata Roma. È umano che sia così. La natura ci obbliga a smettere. Largo ai giovani. Prima di Totti altri capitani coraggiosi hanno difeso le sorti della Roma calcistica. Dopo Totti qualcun altro se ne farà carico. Oppure, e sarà un segno dei tempi, anche la Roma abbandonerà i capitani nati a Roma e vestirà con la fascia di “comandante in campo” il più meritevole fra i nomi stranieri. Era scritto da tempo, e tutti lo sapevano, che Totti aveva le ore contate nella sua amata Roma.

00_ilary_blasi_francesco_totti_kLo aveva detto anche sua moglie, proponendo e suggerendogli un’uscita da leone. Questo litigio fra comari ha invece fatto sì che il ricordo di Totti inizi a macchiarsi di colori non proprio brillanti. Addio alle Armi: quando è il momento, bisogna saperlo dire. Appendere le scarpe al chiodo al momento giusto è fondamentale. Il rischio, risaputo, è di diventare patetici e antipatici. La Roma, senza Totti, corre, galoppa, nitrisce. La Roma con Totti abbassa i ritmi, diventa lenta, prevedibile, anticipabile. Spalletti, che deve riportare la Roma in alto, non vuole, al momento giocare con la zavorra. E così applica le sue scelte alla sua formazione. Non si può dare la colpa a Spalletti se Francesco ha 40 anni. Il momento della resa, per un grande campione, è uno dei momenti più difficili. E se non si sta attenti può diventare anche uno dei più brutti. Certo è dura.

totti spalletti (5)Non fatichiamo a capire Totti. La sua vita nella Roma non può finire qui, e così. No di certo. A uno che di questi tempi non ha cambiato maglia occorre regalare il giusto tributo; la giusta dose di meritata gloria. Alla bandiera romanista, che rifiutò il Real per la sua Roma, qualcuno deve prendersi la briga di rispondere come si può e si deve fare di fronte a certi monumenti. Monumenti di gioco e di morale. Pensiamo che sia proprio perché nessuno all’interno della società giallorossa si è fatto avanti per riconoscere a Francesco questo strameritato premio che Totti ha quel sapore amaro in bocca. Totti vorrebbe che qualcuno alla Roma gli dicesse, a voce alta, davanti a tutti, anche per una volta sola: GRAZIE!

totti spalletti (3) Grazie per essere stato un capitano coraggioso, grazie per essere stato il numero 10 di tutti, grazie per essere stato romanista per una vita intera. Purtroppo questa parole non sono arrivate. E Totti si è sentito tradito nell’orgoglio, nell’onore, nell’amore. Perché in fondo, proprio di questo si tratta: di un amore tradito. E i grandi amori, quando conoscono il tradimento, si disfano come neve al sole, bruciando di rabbia e cattiveria. E rasentando spesso la stupidità dei gesti inutili.

Condividi