Moto Gp, Guido Meda “bacchetta” i ducatisti: “non c’è solo Stoner…”

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Guido Meda parla ai Ducatisti: chiede loro di non illudersi e di ricordarsi che in squadra con Stoner ci sono anche Iannone e Dovizioso, i piloti ufficiali

LaPresse/Piero Cruciatti
LaPresse/Piero Cruciatti

Il ritorno in Ducati di Casey Stoner è stato immediatamente apprezzato dai tifosi della “Rossa”. Il pilota australiano veste i panni di testimonial e collaudatore ufficiale, ma in tantissimi sognano di vederlo nuovamente in pista a gareggiare, nonostante le svariate dichiarazioni di Stoner secondo le quali il ritorno in gara non è attualmente uno dei suoi obiettivi principali. Guido Meda, giornalista e super appassionato di Moto Gp, ha deciso di dedicare un post su Facebook proprio ai tifosi della Ducati. Meda ha spiegato ai ducatisti di non focalizzarsi solo su Casey Stoner, di non idolatrarlo, e di ricordarsi bene che i piloti ufficiali.

Ecco le parole di Guido Meda:

Ai ducatisti. Io, ducatisti, credo di conoscervi bene. Ho imparato a farlo. So che non siete tanto diversi dai…rossisti, yamahisti, hondisti, biaggisti , lorenzisti ecc ecc. Negli “ismi” si nasconde sempre qualche pericolo estremo, che è quello di perdere di vista il resto. Ora, ducatisti, vi capisco. So che diversamente dagli altri “ismi” della moto voi avete nel cuore più il marchio che l’uomo. Fate anche bene, o perlomeno è comprensibile, perchè le Ducati sono grandi moto, italiane, speciali. Fate “community”. So che dopo Fogarty, Falappa e Bayliss poco altro vi è rimasto nel cuore come Stoner. Persino Capirossi avete fatto un po’ presto a dimenticarlo. E questo Stoner che torna vi pare il Messia che ridiscende sulla terra. Vi prefigurate stagioni vincenti a raffica, con lui in sella. Siete giá convinti che alla fine dei tre giorni di test sará davanti a tutti. Vi piace sognarlo. Capisco. Ma non c’è ancora un razionale in questo. Poi magari sbaglierò, ma credo che Stoner abbia bisogno di più chilometri per verificarsi e che realmente non abbia l’intenzione di ributtarsi in un mondo dal quale é volontariamente uscito. So che siete convinti che sia stata la fuga di uno battuto o schifato dal Sistema e niente altro, mentre c’era – per sua stessa ammissione – una difficoltá a reggere la pressione da popolaritá che gli rendeva la vita estenuante. Quando una volta gli chiesi a cosa pensasse nei minuti prima della partenza mi rispose: “che sto male. Che vorrei essere dappertutto ma non qui. Che soffro la tensione”. Ecco, per questo rispettai il suo ritiro e sono interessato anch’io a capire se col tempo le cose sono cambiate. Ma non mi farei tanto illudere dal 2.02.1 dell’altro ieri. In 54 giri affrontati con la giusta cautela, per le gomme, l’elettronica e la moto per lui tutta nuova, ne ha infilato uno un po’ più brillante con gomma nuova che però resta distante dai riferimenti dei piloti top in attivitá di almeno un paio di secondi.? Compresi i suoi compagni, gli Andrea, Dovizioso e Iannone. Ecco, ducatisti, idolatrare Stoner in questi giorni non può significare che dimentichiate totalmente il ruolo da ufficiali che Dovizioso e Iannone hanno. Sono loro i piloti pagati per correre, loro che sviluppano, loro quelli che hanno bisogno del vostro aiuto e del vostro consenso di ducatisti. Più di Stoner che, anche per colpa nostra, rischia di farli sentire a disagio e abbandonati. Perchè io non credo affatto che Iannone e Dovizioso siano felici come pasque di avere Stoner addosso, nel box, nei giornali e nelle nostre chiacchiere. Quando avete accusato noi ( spesso proprio me) di trascurarli a vantaggio di Rossi, Marquez, Lorenzo, Pedrosa, io ci ho pensato. Forse avevate ragione. Ma non cascate nello stesso tranello. Lo state facendo, e non é giusto. La Ducati fa moto, vende moto, deve vendere moto e l’operazione Stoner da questo punto di vista è straordinaria. Se voi invece fate i ducatisti, i tifosi, i motociclisti, andateci piano con gli entusiasmi sperticati e prematuri e pensate che al via con la Ducati ci saranno due bravi ragazzi italiani. Perché Stoner la sua scelta l’ha fatta e per ora resta quella. Anche se i fatti mi smentiranno magari nelle prossime ore, resto convinto di avervi suggeritobun consiglio di buonsenso. Sperando che vada bene a Stoner e anche ai due Andrea, perché al di lá delle apparenze, dei luoghi comuni, di certi sciocchi passaparola che vi fate tra voi e al di lá della mia trasparente,onestissima e mai celata ammirazione per Rossi, un po’ ducatista lo sono sempre stato anch’io. Buona stagione. Guido

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