Lazio, Candreva: “io, elettricista mancato con il mito di Kakà. E quante rosicate da piccolo…”

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Antonio Candreva si racconta in una lunga intervista concessa alla Radio ufficiale della Lazio: “voglio doppia cifra ed Europa. Il mio mito? Kakà”

LaPresse/Alfredo Falcone
LaPresse/Alfredo Falcone

Una voglia di vincere che porta con sé da sempre, fin da quando era bambino e giocava in strada con i compagni di scuola. “Da bambino mi chiamavano ‘er puzza’ perché rosicavo sempre durante le partitelle con gli amici se non fossi riuscito a diventare un calciatore professionista, forse adesso sarei un elettricista”. E’ un Antonio Candreva inedito quello che si racconta ai microfoni di Lazio Style Channel, radio ufficiale del club biancoceleste. L’esterno offensivo della squadra di Pioli fissa gli obiettivi personali  e di squadra da centrare in questo 2016: “A fine stagione mi riterrei soddisfatto se riuscissimo a tornare in Europa e io raggiungessi ancora la doppia cifra. La maglia della Lazio è importante, rappresenta una città come Roma ed è una maglia che bisogna onorare ogni volta che si indossa”. Candreva parla poi di Lotito e Pioli: “se dovessi trovare un aggettivo per descrivere il presidente, direi lavoratore; per il mister invece direi preparato. Il mio idolo da piccolo? Kakà”.

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