MotoGp: dal podio di Silverstone all’Eicma, Danilo Petrucci: “che affetto, mi serviva la scorta per camminare”

Dopo il secondo posto di Silverstone la vita di Danilo Petrucci è cambiata fino al punto di essere riconosciuto da tutti per strada
Coraggio, determinazione e forza di volontà! E’ questa la ricetta per poter salire sul podio di MotoGp e Danilo Petrucci ce le ha messe tutte quante, aggiungendoci anche un pizzico di incoscienza, per conquistarsi il secondo posto nel Gran Premio di Inghilterra.
Sembrava un sogno, ma invece è stato tutto vero, come racconta lo stesso pilota della Pramac Octo Racing : “ero terrorizzato perché avevo mollato su Valentino che aveva preso vantaggio, anche Dovizioso dietro di me aveva mollato: mi sono ritrovato in mezzo, e all’ultimo giro ho perso un po’ la bussola. Poi dopo l’ultima curva sono scoppiato a ridere. Mi sono detto: ‘Adesso dopo il traguardo sono sicuro che mi sveglio e non è vero’. E invece non mi sono più svegliato“. Di quel 30 agosto a Petrucci salta subito in mente tutta l’attenzione dei media: “è stato più difficile il dopogara che la gara in sé per sé, nessuno si aspettava che io potessi arrivare sul podio: quel giorno ho indossato la tuta per non so quante ore, le interviste non finivano più. Con Valentino e Dovizioso ci scherzavamo: è più tosto il momento delle interviste che la gara.
È andata avanti per ore. Ma lo sforzo è stato ampiamente ripagato da un risultato del genere, ne è valsa la pena”. Il clamore mediatico di quel giorno ha cambiato la vita di Petrucci, lo stesso pilota lo ha capito all’Eicma 2015: “non potevo circolare, mi ha sorpreso che tutti sapessero non solo che sono un pilota di MotoGP ma anche quello che avevo fatto: mi serviva la scorta, impressionante, non riuscivo a camminare. Una bellissima soddisfazione, mi ha lasciato la sensazione che con questa stagione sia cambiato tanto. Anche in virtù del podio di Silverstone“.