L’esonero di un allenatore: una scelta non sempre azzeccata

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Sono già sei gli esoneri in Serie A dopo 14 giornate, una decisione che non sempre da i suoi frutti

L’esonero di Andrea Mandorlini dalla guida tecnica dell’Hellas Verona è già il sesto in Serie A dopo quelli del Bologna, del Palermo, della Sampdoria e i due del Carpi. Non male dopo quattordici giornate di campionato. La Serie A si dimostra essere un torneo di mangia-allenatori e non siamo ancora arrivati alla pausa natalizia. Ma l’esonero di un allenatore è davvero il modo migliore per cercare di risollevare le sorti di una squadra? Dipende dai casi.

Bologna - PescaraL’allontanamento di un allenatore e dei suoi collaboratori è necessario quando un tecnico dimostra di non essere all’altezza del compito o di non poter contare più sull’appoggio della propria squadra, come nel caso del Bologna che, dopo l’esonero di Delio Rossi e l’arrivo di Roberto Donadoni, ha totalizzato 7 punti in quattro partite. Un altro esempio è quello del Pescara che, nello scorso campionato di Serie B, decise di esonerare Baroni e di chiamare Massimo Oddo. Gli adriatici sfiorarono la promozione in Serie A, raggiungendo la finale dei playoff. Tuttavia, il cambio in panchina non sempre funziona. Il Carpi è stata la prima squadra della Serie A a esonerare il proprio allenatore, sostituendo Fabrizio Castori con Sannino. La scelta non ha pagato e la società ha richiamato il tecnico artefice della storica promozione in A. Lo stesso dicasi per Montella, voluto fortemente da Ferrero per sostituire Walter Zenga. I doriani, con “l’Aeroplanino” alla guida, hanno perso due partite su due. Stesso discorso per il Palermo che ha deciso di sollevare dall’incarico Giuseppe Iachini, nonostante i giocatori fossero contrari alla decisione presa dal Presidente Zamparini. Con l’arrivo di Ballardini i risultati dei rosanero non sono migliorati, come dimostra l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano dell’Alessandria. Va detto che Ballardini e Montella sono arrivati da poco e le due squadre hanno bisogno di tempo per poter imparare i nuovi schemi e le nuove tattiche dei due tecnici. Discorso diverso va fatto per l’Hellas Verona. La società ha preferito aspettare che le cose migliorassero prima di esonerare Mandorlini, ma, poiché i risultati non arrivavano, è stato deciso di chiamare al suo posto Del Neri.

Gli allenatori, non solo quelli delle squadre di calcio, sanno che l’esonero è un rischio che fa parte del loro mestiere, tuttavia se in alcuni casi tale decisione è condivisibile o, addirittura, necessaria per cambiare le cose, in altri casi le società dovrebbero pensare che se una squadra va male è per colpa delle stesse società che non hanno messo a disposizione dei loro tecnici i giocatori adatti.

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