Materazzi distrugge Benitez: “Cr7 e Terry? Gente che con quello lì non si è trovata bene”

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Marco Materazzi analizza il momento d’oro dell’Inter facendo anche un confronto tra Mourinho e Mancini. Infine la stilettata a Benitez…

Una carriera colorata di nerazzurro, l’emozione del triplete e quelle lacrime con Mourinho che resteranno indelebili nella storia del’Inter. Marco Materazzi torna a parlare della sua ex squadra, e lo fa in esclusiva alla Gazzetta dello Sport. Tanti temi trattati e un durissimo attacco a Benitez.

LaPresse/EFE
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Sabato guardavo il Clasico e mi sentivo come Cristiano Ronaldo, Terry e Paolo Cannavaro. Tutta gente di personalità che con quello lì non si mai trovata bene. Ora il Napoli ha un allenatore”. Il momento di forma dell’Inter lascia ben sperare Matrix per il prosieguo del campionato: “I presupposti per fare bene ci sono perché è una squadra che può fare risultato contro tutti. Alcune rivali propongono qualcosa in più ma sono meno concrete. Fiorentina e Roma mi sembra che giochino meglio, ma non credo che i viola terranno questo ritmo fino a maggio. I giallorossi sono completi, vediamo se l’ambiente permetterà loro di centrare il bersaglio grosso.Il Napoli in questo momento fa paura, sono organizzati, corrono tutti e hanno Higuain, uno dei cinque attaccanti più forti del mondo. La Juventus sta già rientrando, ma non credo che vincerà lo scudetto. Il Milan andrà in Europa League. Mihajlovic è bravo, ma se manca la qualità c’è poco da investire”.

murilloAnalizzando poi i componenti dell’Inter, Materazzi apprezza il paragone con Felipe Melo“sì, mi piace. Per essere un riferimento in campo non conta la fascia, ma quello che hai dentro. Lui e Medel contagiano gli altri. Miranda e Murillo? Potrebbero essere i Lucio e Samuel di questa Inter. Si potrebbe pensare che la coppia attuale abbia meno esperienza. Ma Murillo è molto più navigato di quanto dicano i suoi 23 anni”. Sul confronto Mourinho-Mancini, Materazzi afferma: “Sono diversissimi. Mou in Europa è stato anche fortunato, ma decisivo. Auguro a Mancio di vincere presto la Champions per colmare questo gap. Josè creava più empatia nel gruppo. Mancio ha più inventiva. Me lo descrivono molto diverso rispetto a quando arrivò nel 2004. Sapersi correggere è un merito enorme”.

LaPresse/Spada
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Su Ljajic, Perisic e Icardi: “I primi due hanno capito cosa significa rinunciare alla gloria personale per il gruppo. Passaggio fondamentale. Icardi nuovo Milito? Paragone pesante. Mauro ha grandi qualità, ora segna un po’ meno ma fa più lavoro sporco. Diego però ha messo tutte le ciliegine sulle torte del triplete”.

 

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