In memoria di Pier Paolo Pasolini, calciatore pensatore, giocatore corsaro

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Pier Paolo Pasolini, un uomo, un calciatore pensatore che non c’è più ormai da 40 anni

Calciatore pensatore. Giocatore corsaro. Atleta ribelle. Uomo. Pier Paolo Pasolini. Che muore di morte violenta il 2 novembre 1975. PPP, ucciso. In un paese chiamato Italia che ancor oggi, a 40 anni di distanza, non osa dire chi abbia messo a tacere per sempre “il poeta”. Pasolini: l’intellettuale che impegna la sua vita sul filo delle parole e delle idee. Pasolini: il centrocampista che impegna il suo fiato nel gioco del calcio, in partitelle disputate su spelacchiati campi di periferia. Pier Paolo Pasolini, con occhiali scuri da fine cervello mai domo. Pier Paolo Pasolini, dai pantaloncini corti e dalla maglia senza numero; battitore libero. 40 anni fa veniva ucciso PPP, sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia. In un paese chiamato Italia che nel 2015, assurdamente, ancora accetta, ammette e ascolta i Tavecchio del momento.

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