E’ un giorno triste per il mondo del basket: Kobe Bryant annuncia il ritiro!

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Le parole che mai avremmo voluto sentire dalla bocca di Kobe Bryant sono arrivate nella notte, a fine stagione ci lascerà un pezzo di storia dell’Nba

Kobe Bryant ha scelto di dire basta. Il 37enne fuoriclasse di Filadelfia, ma cresciuto in Italia fra Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia al seguito di papa’ Jellybean, ha annunciato che al termine di questa stagione, la 20esima in Nba, appenderà le scarpe al chiodo.

LaPresse
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Lo fa con una lettera-poesia pubblicata sul sito “The Players’ Tribune”, indirizzata al piu’ grande amore della sua vita, lettera che ha fatto scendere una lacrima ai milioni di appassionati cresciuti con le sue prodezze. “Caro basket, hai regalato a un bambino di sei anni il suo sogno di essere un Laker e ti amero’ per sempre – scrive Kobe – Ma non posso amarti ossessivamente ancora molto a lungo. Questa stagione e’ tutto quello che mi resta da darti. Il mio cuore puo’ ancora prendere dei colpi, la mia mente puo’ ancora gestire la fatica ma il mio corpo sa che e’ il momento di dire addio. E va bene, sono pronto a lasciarti andare”. Un annuncio commovente ma non sorprendente, Bryant aveva lasciato intendere già da tempo di voler prendere in seria considerazione il ritiro.  “Quello che avete fatto per me e’ di gran lunga piu’ grande di quello che io ho fatto per voi, l’ho sempre saputo in ogni minuto in cui ho indossato la maglia gialloviola. Il mio amore per questa citta’, per questa squadra e per ognuno di voi non svanira’ mai. Grazie per questo incredibile viaggio”.

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Sulla scelta di Bryant hanno inevitabilmente pesato gli infortuni delle ultime due stagioni, che lo hanno costretto a saltare 123 gare su 164 gare, e la regular-season appena cominciata, dove le sue percentuali al tiro sono crollate. Il sogno di eguagliare sua Maesta’ Jordan restera’ tale. Si ritira uno dei piu’ grandi giocatori di sempre, con 5 anelli al dito ma non solo. Kobe è stato l’unico giocatore capace di reggere il paragone estetico con Jordan. Nulla a che vedere con i nuovi fenomeni della lega. La sua era classe innata, nulla di costruito. Tutti in piedi dunque, pronti a salutare uno dei più grandi fenomeni della storia del basket.

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