Bufera doping: Russia verso la riammissione ma Alex Schwazer non ci sta

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La Russia verso la riammissione, ma Alex Schwazer non ci sta e chiede sanzioni più severe

Sembrano si siano calmate le acque sulla bufera doping che ha colpito il mondo dell’atletica russa. Dopo il caos iniziale si sente parlare sempre meno della sospensione della RUSADA e della possibilità che molti atleti russi debbano rinunciare alla partecipazione alle Olimpiadi di Rio 2016. Ecco che arriva oggi una importante riunione.

LaPresse/Xinhua
LaPresse/Xinhua

Sebastian Coe e la Iaaf si riuniranno a Montecarlo per decidere il percorso da far percorrere alla Russia per la riammissione. Il presidente sa che si dovrà essere molto severi, ma già si pensa ad un aiuto per far gareggiare a Rio 2016 gli atleti “puliti”. C’è però chi non accetta questo atteggiamento e chiede decisioni molto più severe. Stiamo parlando di Alex Schwazer, marciatore italiano, sospeso da tre anni dalle gare perchè positivo ai test antidoping. “Io sono fermo da tre anni, tra l’altro dopo aver confessato, mentre in Russia, dove e’ stato scoperto un doping di Stato, nessuno si e’ dimesso e si sta gia’ pensando a come riammettere la squadra a Rio“, ha detto Schwazer. “Lo dico da anni – ha continuato l’atleta altoatesino – che in Russia c’e’ un sistema di doping, lo provano i 30 casi di positivita’ scoperti solo tra i marciatori“.

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