Una Juventus che dopo la finale di Champions League dell’anno scorso spera di poter quanto meno eguagliare quanto fatto nella precedente stagione. Stasera un’importante partita per i bianconeri e Max Allegri
Probabilmente è quello che dentro di sé ci spera più di tutti. Ci spera da quella notte di Berlino. Ci spera dall’inizio. E darebbe tutto per trionfare. E farebbe di tutto per riuscirci. Lui è Massimiliano Allegri, Max, 48 anni, chiaro e marcato accento “caciuccato”. Dovessimo eleggere il “Massimo Decimo Meridio” su cui contare e a cui dare ascolto quando sarà il momento di trasformarsi in “formazione a testuggine”, sceglieremmo lui. Senza dubbi. Freddo quando è il momento. Tosto quando lo richiede la situazione. Urlante quando gli uomini in campo non ascoltano. Corrosivo nelle interviste dopo partita. Max Allegri ha la guardia sempre alta. Come si impara fra i vicoli e al porto di Livorno. È stato lui, non altri, a dare e infondere sicurezza alla Juve in campo Europeo. È stato lui a dire ai bianconeri: “Si può fare!”. E a dimostrarlo coi fatti poco tempo dopo. È lui a dare sempre il buon esempio: sempre concentrato, sempre sul pezzo, sempre all’erta. È passato solo un anno (circa) da quella rimonta sull’Olympiacos. Da quel giorno l’attitudine e l’atteggiamento della Juventus nei confronti dei verdi prati d’Europa sono cambiati. In meglio. Di questo, grazie, valoroso condottiero Max!