Il forte centrocampista spagnolo ringrazia il tecnico olandese dai metodi forti
Insieme hanno vissuto un Barcelona forte ma non fortissimo, che subiva l’onda d’urto del Real Madrid dei campionissimi: un tecnico che cercava di infondere il suo credo a giocatori che spesso venivano umiliati per essere resi più forti.
Louis Van Gaal non è tecnico dai metodi morbidi, ne sa qualcosa Xavi, giocatore da lui allenato dal 1997 al 2000 al Barcelona, squadra in cui lo fece debuttare pescandolo dalla cantera blaugrana: “Io lo ricorderò per tutta la vita, ma in bene. Era molto diretto: un giorno mi umiliava davanti al gruppo e il giorno dopo mi diceva che ero come Zidane. E questo, nel lungo periodo, ha un effetto positivo. Sotto la sua guida sono passato da giocare all’Old Trafford a ritrovarmi ad affrontare l’Alcoyano, in terza divisione, con il Barcellona B. Anche questo, però, è un modo di lavorare positivo: così, quando torna in prima squadra, un ragazzo di 18 anni è più affamato di tutti gli altri per ritrovare il posto”.
Un allenatore spesso discusso ma elogiato, sebbene in modo particolare, da uno dei migliori giocatori degli ultimi 15 anni.