Torino, Cairo punge la Juventus: “noi primi e loro ultimi? Un anno noi eravamo in A e loro in B

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Intervenuto al Processo del Lunedì, il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha stuzzicato la Juve facendo qualche battuta sibillina

Tra le sorprese di questo inizio di stagione c’è sicuramente il Torino. I granata, però, da qualche anno a questa parte stanno diventando sempre più una realtà consolidata e le vittorie contro Fiorentina e Frosinone, che hanno proiettato la squadra di Ventura al primo posto in classifica, non sono frutto del caso. I cugini e rivali della Juventus, invece, hanno collezionato due sconfitte e attualmente si trovano in fondo alla classifica con zero punti. Intervenuto al “Processo del Lunedì”, il presidente Urbano Cairo ha affrontato vari temi, a partire dalla rivalità che c’è con i bianconeri, stuzzicati a più riprese dal numero uno granata.

LaPresse/Spada
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“Ricordo che un anno loro erano in Serie B e noi in A – precisa il presidente – allora la differenza fu ancora più netta… Scherzi a parte, credo che solo due partite di campionato non possano far così testo, per dare i primi giudizi bisogna attendere almeno altre otto gare”. In merito al comunicato emesso dalla Juventus sulla chiusura della curva per la gara contro il Chievo, dopo i fatti del derby dello scorso anno, Cairo commenta così: “è stato appurato che è stato uno dei loro tifosi a lanciare la bomba carta, quindi si tratta di una sentenza che va rispettata ed una pena da scontare: dopo un turno di squalifica si potrà benissimo ripartire”. La corsa Scudetto quest’anno sarà più avvincente: “la Juventus rimane sempre la favorita, anche se credo che si inseriranno diverse società che nel mercato si sono sapute rafforzare: penso a Roma, Milan ed Inter, che hanno degli organici davvero competitivi”. Infine Cairo commenta così l’infortunio occorso a Maksimovic: “non sono assolutamente pentito di non averlo venduto, sono convinto che tornerà più forte di prima e sarà protagonista di un’altra entusiasmante stagione”.

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