Atletica, Malagò analizza la disfatta mondiale: “bisogna ripartire dai centri di preparazione olimpica”

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Il presidente del Coni analizza il flop dell’Atletica Italiana ai mondiali di Pechino

Un buco nell’acqua, una vera e propria disfatta. La nazionale italiana di atletica torna da Pechino con le ossa rotte, zero medaglie e ultimo posto nel medagliere come non accadeva da ormai tantissimi lustri.

LaPresse/Vincenzo Livieri
LaPresse/Vincenzo Livieri

Tutto questo non poteva passare inosservato agli occhi di Giovanni Malagò, presidente del Coni, che, in occasione della cerimonia di apertura dei Mondiali di Tiro con l’arco, ha parlato della situazione nera dell’atletica made in Italy: “mi ha deluso molto il risultato italiano a Pechino. La cosa che mi ha fatto più riflettere è la totale mancanza di primati personali, come accade ormai da un pò“. La ricetta della Fidal sarebbe quella di ingaggiare consulenti stranieri ma Malagò non sembra troppo convinto della bontà della scelta: “mi sono sentito ripetutamente in questi giorni con il presidente Giomi. Subito dopo la squalifica nella 20km di marcia della Giorgi e della Rigaudo, e del quinto posto della Palmisano, si è convenuto di evitare qualsiasi dichiarazione a caldo o istintiva e di rivederci presto a Roma. Tutto quello che è stato legittimamente detto a Pechino, per me, lascia dunque il tempo che trova. Penso di avere le idee chiare, le esprimerò nell’incontro già fissato. Credo sia necessario lavorare su tre piani: cosa si può fare per Rio, cosa si deve fare per Tokyo e anche più in là”.

LaPresse/Pasquale Carbone
LaPresse/Pasquale Carbone

La soluzione più immediata sarebbe quella di ripartire dal centro di Formia: “e su questo posso anticipare cosa dirò nell’incontro: Formia deve tornare ad avere un ruolo centrale per l’atletica italiana“. Le proiezioni olimpiche dei risultati dei Mondiali di tutti gli sport inseriscono l’Italia solo 17esima nel medagliere, con 21 medaglie e solo 5 ori: “non mi fascio la testa ma non voglio neanche evitare l’argomento. Dopodiché aspettiamo i risultati dei prossimi Mondiali di qui alla fine dell’anno per completare questi numeri. Viviamo una fase di ricambio generazionale con diversi atleti importanti della nostra storia che non gareggeranno più. E poi da qualche sport in particolare mi aspetto uno scatto di orgoglio, come ciclismo e canottaggio”. 

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