Piqué chiede scusa, ma la stangata è servita: 4 giornate di squalifica

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Il difensore blaugrana chiede scusa su Twitter, ma il giudice lo punisce con un mese di stop

Voglio chiedere scusa perché la mia protesta con il guardalinee non è stata corretta. È stata una partita tesa e nella quale ci giocavamo molto, ma non ho in nessun modo insultato l’assistente“. Il difensore del Barcellona Gerard Piqué, su Twitter, si pente per la vibrante protesta nei confronti del guardalinee che gli è costata l’espulsione nella finale di ritorno della Supercoppa spagnola contro l’Athletic Bilbao, ma nega qualsiasi tipo di insulto. Tuttavia Il giudice unico del Comité de Competición, Francisco Rubio, non si è fatto impietosire ed è arrivata la stangata: 4 giornate di squalifica per il difensore spagnolo.

Gerard-PiqueL’arbitro del match, Carlos Velasco Carballo, ha riportato nel referto del match la frase ingiuriosa “Me cago en tu puta madre” rivolta all’assistente, frase per la quale è arrivata la squalifica. L’articolo 94 del codice di disciplina sportiva iberico è chiaro: “insultare, offendere o rivolgere in termini o atteggiamenti ingiuriosi all’arbitro prevede una sanzione da 4 a 12 partite“. A rendere certa la punizione disciplinare è stato il precedente di Sergio Ramos che, nel 2013, si guadagnò 5 turni in tribuna, in una gara contro il Celta, proprio per un aggressione verbale nei confronti di un assistente di linea, a seguito di un’espulsione. Piqué salterà le gare con Athletic Bilbao, Malaga, Atletico Madrid e Levante.

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