Mondiali di Pechino, fine dei giochi: delude Tamberi nell’alto

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Giornata conclusiva e ultime finali della rassegna iridata: per l’Italia zero medaglie a Pechino

Nella tarda mattinata europea sono scese in campo le ragazze dei 5000m e Genzebe Dibaba cercava di fare una storica doppietta dopo l’oro già vinto nei 1500m. Purtroppo per lei l’impresa è riuscita solo a metà: la Dibaba è arrivata al bronzo, sfiancata e superata da altre due connazionali, Almaz Ayana che col tempo di 14:26.31 ha stabilito il record dei campionati e Senbere Teferi. Gran giornata comunque per l’Etiopia (considerando anche la vittoria nella maratona femminile del mattino), da sempre potenza nel mezzofondo al pari del Kenya.

Nei 1500m maschili il favorito d’obbligo era il keniano Asbel Kiprop: la gara ha così decretato l’ennesima sinfonia keniana nel mezzofondo con Kiprop che ha rispettato i favori del pronostico e vinto in 3:34.40, relegando all’argento il connazionale Manangoi e al bronzo il marocchino Iguider, caduto sulla linea del traguardo nel disperato tentativo (riuscito) di non perdere la medaglia.

Nel lancio del giavellotto femminile, la tedesca Kathrina Molitor ha atteso il suo ultimo lancio per migliorare il proprio personale, stabilire la miglior prestazione mondiale dell’anno a 67m69 e soprattutto vincere la medaglia d’oro, scalzando dal gradino più alto del podio la cinese Huihui Lyu che già sentiva profumo di vittoria e che con 66m13 aveva in precedenza stabilito il record continentale. Lacrime per la cinese mentre la sudafricana Sunette Viljoen, da molti indicata come favorita nel pre gara, si doveva accontentare del bronzo.

gianmarco tamberiNella finale dell’alto maschile grande spettacolo ma anche ennesima delusione di questa spedizione azzurra a Pechino. Il nostro Tamberi delude, non ingrana e si blocca alla misura di 2.29 per lui superabile e già superata in qualificazione. Per decretare il vincitore una trafila incredibile: in tre avevano saltato 2m33 al primo tentativo e fallito il successivo a 2m36. Per scoprire quindi il vincitore, prima salto extra a 2m36 e poi si è scesi a 2m34: la prima volta che una rassegna mondiale si è decisa ai salti extra dopo il cambio di regolamento. L’ucraino Bondarenko non supera neppure 2.34, così come il cinese Zhang, entrambi all’argento quindi. Ce la fa invece il canadese Drouin, che gestisce la pressione e si laurea campione del mondo 2015.

Nelle staffette 4x400m, fra le donne ha vinto ancora una volta la Giamaica alla miglior prestazione mondiale dell’anno, davanti agli Stati Uniti bruciati nel finale. Terze le atlete britanniche. Fra gli uomini invece, nell’ultima gara di questa rassegna, gli Stati Uniti si sono ripresi la loro rivincita, andando all’oro con miglior prestazione mondiale dell’anno davanti a Trinidad e Tobago (argento con record nazionale) e Gran Bretagna abile a bruciare negli ultimi metri il quartetto giamaicano.

L’Italia vede materializzarsi il suo peggior incubo e riparte dalla Cina con uno zero terribile nel medagliere: l’atletica italiana è definitivamente in crisi.

 

 

 

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