Valentina Tirozzi, tra il rammarico per la prima partita alle Final Six e la sua bella carriera

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Valentina Tirozzi schiacciatrice della Nazionale italiana parla della delusione per la prima sconfitta alle Final Six dell’Italvolley e della sua brillante carriera agonistica

Archiviata la sconfitta contro la Russia la nazionale azzurra femminile tornerà in campo nella notte italiana per affrontare le campionesse mondiali statunitensi (ore 3.05 del 24 luglio, differita alle ore 9.25 su Gazzetta TV). Un match molto impegnativo perché le padrone di casa sono le grandi favoriti del torneo, essendo presenti a queste Finali con quasi tutto l’organico al completo. L’obiettivo dell’Italia è però reagire prontamente, come spiega la schiacciatrice azzurra Valentina Tirozzi:“c’è un grosso rammarico per il risultato della prima partita, ma non dobbiamo più guardarci indietro perché ci aspetta un’altra sfida durissima con gli Stati Uniti.

Takahisa Hirano/AFLO
Takahisa Hirano/AFLO

La Final Six è una competizione che non ti concede un attimo di sosta, quindi bisogna recuperare le energie ed entrare in campo determinate al massimo.” Grinta e determinazione due armi che all’atleta campana non mancano, come dimostra la splendida stagione disputata a Casalmaggiore, coronata con la vittoria dello scudetto. A ventinove anni così per Valentina è arrivata la chiamata della nazionale, con la quale era già stata nel 2013, senza però prendere parte alle grandi manifestazioni internazionali.
Per me è la prima esperienza di questo livello – racconta Tirozzi – Nel 2013 ho disputato una parte della stagione azzurra, ma senza partecipare al Grand Prix. Devo dire che tutto di colpo mi sono arrivate delle belle soddisfazioni e quindi sto cercando di viverle al meglio che posso. Questa è una competizione molto impegnativa sia dal punto di vista fisico che psicologico, però io mi sto divertendo davvero tanto. Essendomi capitata in età adulta un’occasione così, sto cercando di onorare al massimo la maglia azzurra, perché indossarla è un onore immenso. A maggior ragione nella Final Six che è il momento clou, nel quale bisogna stringere i denti per tirare fuori tutto quello che hai”.
Valentina ripercorre velocemente il suo cammino in questo 2015 che, prima dell’avventura azzurra, l’ha vista protagonista con Casalmaggiore: “a inizio anno sicuramente non immaginavo di poter vincere il tricolore, però la voglia di fare bene era davvero tanta. La scorsa stagione non aveva soddisfatto le mie aspettative e quindi ero molto determinata a riscattarmi. Il nostro gruppo è cresciuto tanto durante la stagione e così abbiamo cominciato a sognare di poter fare l’impresa. È stata una cavalcata memorabile che porterò sempre nel cuore.”
Un risultato che le è valso la chiamata in Nazionale, obiettivo inseguito a lungo dalla schiacciatrice azzurra: “io ho sempre pensato che la convocazione dipendesse dalle mie prestazioni e quindi in certi periodi meno positivi mi sono detta che magari non era ancora il momento giusto. Nonostante questo, però, non ho mai mollato perché la maglia azzurra è un traguardo a cui aspirano tutti gli atleti. Ogni volta che entravo in palestra oltre agli obiettivi del club, il pensiero alla nazionale c’era sempre.”
Nel gruppo azzurro Valentina altre due conterranee ovvero Monica De Gennaro e Cristina Chirichella, che insieme formano il terzetto napoletano: “Con loro mi sento tantissimo a casa, soprattutto perché conosco Monica sin da bambina e insieme abbiamo avuto tante esperienze sia giovanili che di club. Anche con Cristina c’è un rapporto speciale e quando capita qualche frase in dialetto ce la scambiamo, ci viene naturale. Il mio sogno sarebbe poi giocare insieme alla “quarta napoletana”, ovvero Antonella Core. Fin da piccola quando giocava al Centro Ester, e io asciugavo il campo, è sempre stata sia il mio idolo che il punto di riferimento.”

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