La storia di Jules Bianchi: dal sogno dei kart alla tragica fine in Formula1

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La vita di Jules Bianchi, in pista già all’età di cinque anni, stroncata proprio dalla sua più grande passione, la Formula1

Jules Bianchi nasce il 3 agosto del 1989 a Nizza, in Francia. Nel 1994 inizia a gareggiare con i kart, mentre nel 2007, con le auto, vince cinque gare nel campionato francese di Formula Renault 2.0, e gareggia anche nella versione Eurocup della serie. Nel 2008 prende parte all’ART Grand Prix e finisce terzo nella Formula 3 Euroseries, vincendo due gare. Vince, inoltre, il prestigioso evento Master a Zolder. Nel 2009 vince facilmente il titolo della Formula 3 Euroseries, con 9 vittorie, attirando su di sé gli interessi della Ferrari che lo inserisce nel suo programma giovanile e lo porta in pista nel dicembre per i test. Nel 2010 compete per il campionato di Gp2 asiatico, continua con l’Art GP nella serie Gp2, finendo terzo, con quattro podi. L’anno dopo è il pilota di riserva della Ferrari, fungendo anche da test driver. Arriva di nuovo terzo nella Gp2, con una vittoria. Nel 2012 è, in prestito, alla Force India come tester e pilota di riserva, prende parte a nove prove libere del venerdì nei principali grand prix del campionato. Contestualmente finisce secondo nella Formula Renault 3.5, vincendo 3 gare. Nel 2013, a 22 anni, debutta in Formula uno, il 17 marzo, finendo 15esimo nell’esordio stagionale a Melbourne per il gran premio d’Australia. Il 24 marzo del 2013, finisce 13esimo in Malesia, risultato importantissimo perché assicura alla sua scuderia, la Marussia, di finire decimo nella classifica costruttori alla fine dell’anno. Finisce la stagione al 19esimo posto nella classifica piloti. Nel maggio del 2014, nel gran premio di Montecarlo, Bianchi finisce nono, regalando il primo punto alla sua scuderia dopo 83 gran premi.
Il 5 ottobre del 2014 l’incidente di Suzuka, durante il gran premio del Giappone: Bianchi ha impattato contro un mezzo di recupero in azione nella rimozione della Sauber di Adrian Sutil. Operato d’urgenza al cervello, rimane in condizioni critiche ma stabili al Mie General Medical Centre nello Yokkaichi. Il 17 luglio del 2015, dopo nove mesi di strenua lotta contro il dolore, Bianchi muore. Il primo pilota, dopo Ayrton Senna, a morire a causa di un incidente in un gran premio. Quando la vita vita diventa beffarda, e trasforma una passione in un incubo, in una tragedia…

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