SIR Jonny Wilkinson

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Jonny Wilkinson, la storia dell’eroe che fece conquistare all’Inghilterra la prima coppa del mondo

Per coloro che non lo conoscono, possiamo definirlo uno dei migliori mediani d’apertura della storia del rugby. Secondo miglior marcatore internazionale della storia (primo dal 2011 Dan Carter), secondo miglior marcatore della storia del 6 Nazioni; oltre 3900 punti segnati con i due club della sua carriera (Newcastle prima e Tolone poi) e 67 punti in sole 6 apparizioni con la maglia dei British and Irish Lions.
Sembra quasi impossibile tutto questo fatto da un solo uomo, ma se l’uomo in questione è Jonny Wilkinson, allora tutto torna e tutto sembra possibile.

Nato a Frimley, cittadina vicino a Londra, Wilko fu iniziato alla pratica del rugby già all’età di quattro anni dal padre, ex rugbista. Nella giovinezza aveva però scelto di intraprendere gli studi universitari, non rinunciando al rugby ma praticandolo comunque in ambito scolastico (in Inghilterra poter fare entrambe le cose non è così impossibile come da noi), dovuti però interrompere al primo anno di corso, dopo che i Newcastle Falcons lo ingaggiarono con il suo primo contratto professionistico.

A Newcastle, Jonny, trascorre 12 anni della sua carriera (1997-2009) vincendo con questi la Premiership inglese al suo primo anno nella squadra, e fu proprio in questi anni che ottenne ( e si parlo al singolare perché chiunque abbia visto quella finale sa che l’ha vinta lui) il titolo di Campione del Mondo con l’Inghilterra nel 2003 dopo una finale contro l’Australia che si trascinò fino ai supplementari col punteggio di 17-17. Ma è in questi momenti che si vede la stoffa di un campione, e Jonny lo sapeva, tant’è che al minuto 99’34’’ del cronometro, da una distanza di circa 30m, Wilkinson si inventa una magia, calciando un Drop (particolare calcio che deve far rimbalzare la palla a terra prima di essere calciata) che finisce in mezzo ai pali e porta per la prima volta nella storia del rugby la Webb Ellis (Coppa del Mondo) nell’Emisfero Nord.
Nell’edizione successiva del mondiale, l’Inghilterra si ritrovò di nuovo in finale, segno che la loro non era stata assolutamente fortuna, ma questa volta dovettero cedere dinanzi ad un Sud Africa troppo forte per chiunque quell’anno.(2007)

Nel proprio palmares Wilkinson vanta anche un campionato francese vinto col Tolone (nel quale si trasferì dal 2009 fino a fine carriera nella stagione 2013) e due coppe Europee.

Insomma, Jonny Wilkinson è stata ed è tutt’ora una vera e propria divinità del rugby giocato, e soprattutto è stato un vero e proprio trascinatore per tutte le squadre in cui ha giocato, dimostrando come, anche nell’ultimo anno di attività, si possa essere leader, ma soprattutto come la voglia di vincere non manchi e che l’allenamento è l’unica strada per riuscire in questo sport. Si dice infatti che Wilko giocatore, calciasse ai pali dalle 50 alle 100 volte al giorno, ogni giorno dell’anno (Natale e compleanno compresi), forse è proprio per questo che nella passata stagione trascinò il Tolone alla vittoria della coppa Europea sbagliando un solo calcio ai pali nelle ultime 6 partite disputate.

Onore a te Jonny, ONORE A TE.

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