Il cognome del team principal della scuderia rossa si trasforma in un auspicio: “Arrivabene Ferrari”

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Maurizio Arrivabene ha un cognome che si presta facilmente per un augurio che speriamo accompagni la Ferrari per la stagione che resta

Non ci eravamo ancora soffermati su di un dettaglio. Ironico quanto si vuole. Voluto non si sa. E nemmeno si saprà mai. Certo che viene da pensare quando Sergio Marchionne, dando una svolta ai vertici della Scuderia Ferrari, mette al numero uno della Ferrari da corsa un uomo che si chiama Maurizio di nome e Arrivabene di cognome. Ferrari Arrivabene. Più che un team è un claim. Più che una scelta è un manifesto. Più che un cambio è una promessa futura. Arriva bene, questa Ferrari. Fino a ieri, giorno in cui Vettel non può fare più di quel che ha fatto e giorno in cui Kimi decide di fare arrabbiare i ferraristi e non solo. Salvo poi comunicare via radio: “Anche l’anno scorso!”. Accusando così i box dell’errore al tornante. Arrivabene Ferrari, questo l’auspicio. Da ora in poi.

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