La Camorra spaventa la F1: “progetto per omicidio durante un Gran premio”

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Al Gran Premio di Barcellona è stato sventato un omicidio progettato dal clan della Camorra dei De Lauro

Un omicidio clamoroso, sotto i riflettori della stampa internazionale, per ‘riscattare’ un periodo di declino del potere della cosca. Un progetto sventato però dalla pressione degli investigatori. E’ quanto raccontano le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli guidati dal tenente colonnello Francesco Rizzo, che intercettarono nel 2008 le fibrillazioni in corso nel clan De Lauro. L’obiettivo dei sicari erano 5 elementi di peso dei rivali scissionisti Amato-Pagano, intenzionati a fare da spettatori al Gran premio di Spagna a Montemelò, il circuito della Catalogna, il 27 aprile di 7 anni fa. Parte quindi la ricerca di basi logistiche, quali un appartamento a Barcellona, ma anche di armi anche da guerra e denaro contante per un’azione eclatante, ma in parallelo partono anche le contromosse dei militari dell’Arma coadiuvati dall’Uco della Guardia civile spagnola. I Di Lauro si rendono conto che controlli serrati stanno rendendo tutto troppo difficile e abbandonano l’intento.

L’azione dimostrativa viene affidata a un personaggio di spicco del clan, Daniele Tarantino, che si avvale di collaborazioni spagnole e pensa anche di procurarsi l’appoggio di colombiani, con i cui cartelli i Di Lauro da tempo dialogano per l’approvvigionamento di droga. Tarantino considera anche come alternativa al Gran Premio la possibilità che lo scenario della strage sia una partita di calcio, ma propende per la location della Formula 1.

L’omicidio potrebbe venir eseguito con kalashnikov e glock, armi che assicurano in mano esperta il raggiungimento dell’obiettivo. Sono numerose le intercettazioni telefoniche che raccontano lo sviluppo del progetto e nelle quali si evince che Tarantino è arrivato ad un buon punto nell’organizzazione della strage, dato che avanza richieste precise, quali due vetture con targa spagnola, l’appartamento a Barcellona e una persona da scortare da Perpignan alla città catalana. In alcuni dialoghi emerge anche il fatto che ha chiesto 15mila euro in contanti, un’autorizzazione che, sembrano indicare le conversazioni, deve arrivare direttamente dal boss Marco Di Lauro che è latitante.

L’11 aprile 2008, a ridosso della data del Gran Premio di Spagna, i carabinieri ascoltano un dialogo a bordo di un’auto, tra Tarantino e una donna di origine sudamericana: “Tre kalashnikov e due glock“, indica Tarantino. “Dobbiamo vedere quando lo dobbiamo fare… Questi due o tre giorni ci dobbiamo muovere…“, aggiunge; “Ci affittiamo la casa…No?. Hai capito o no?“, dice ancora l’uomo alla donna. “Lo dobbiamo fare… Poi ti faccio vedere là per terra cosa succede“, insiste Tarantino. “Alla Formula 1…fai fermare la Formula 1“, osserva la donna. “Stiamo provvedendo noi…noi lo sappiamo…dieci giorni prima lo sappiamo…perché fanno i biglietti“, precisa l’uomo.

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