Un bambino predestinato, la storia di Rory McIlroy e della lettera inviata a Tiger Woods

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Rory McIlroy sapeva quello che voleva fin da bambino, un destino che nulla lascia al caso

Un presagio che ha del funesto. Una coincidenza, o meglio un futuro predestinato. Rory McIlroy era un bambino che sapeva quello che voleva. A soli 9 anni sapeva cosa avrebbe fatto quasi vent’anni dopo.“Caro Tiger, guardati le spalle. Firmato: Rory McIlroy”. Queste le parole rivolte al campione, numero uno di allora.
«Nessuno riesce oggi a ricordare le parole esatte di quella lettera – scrive il giornalista Charles Siebert nel profilo che ha dedicato al 25enne irlandese sull’ultimo numero del “New York Times Magazine” – ma il senso generale era quello di mettere Woods sull’avviso. Della serie: “sto venendo a prenderti, questo è solo l’inizio, d’ora in avanti guardati le spalle”, come mi ha raccontato in una mail Brian McIlroy, zio e padrino di Rory».Lo stesso McIlroy a Siebert a dicembre dell’anno scorso, conferma l’autenticità della lettera. “Ho un sacco di ricordi offuscati di quel periodo – aveva ammesso un filino imbarazzato l’attuale n°1 al mondo –, ma credo sia andata in questo modo”.

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