PokerStars nei guai, problemi col Fisco: 300 milioni di redditi non dichiarati

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Scoperta dalla Gdf una maxi evasione fiscale

“Una maxi evasione fiscale è stata scoperta dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Roma nell’ambito dell’operazione denominata ‘ALL- IN’, che ha permesso di riportare in Italia il reale valore di mercato delle transazioni avvenute tra le società di un gruppo internazionale, recuperando il maggiore reddito non dichiarato al Fisco italiano” è la nota, riportata da Repubblica.it, della Guardia di Finanza che spiega le indagini su il gruppo PokerStars, casa del gioco online che “attraverso la costituzione di due società nazionali, gestisce, di fatto, il gioco del poker on line in Italia”.

Il noto brand del poker online non avrebbe dichiarato ricavi di oltre 300 milioni di euro. La nota delle Fiamme Gialle: “Grazie all’esame della copiosa documentazione contabile, all’analisi dei flussi telematici ed ai controlli effettuati presso i fornitori di servizi del gruppo, i militari del I Gruppo Roma hanno ricostruito in capo alla società italiana del gruppo, la Halfords Media Italy S. r. l., ricavi non dichiarati per oltre 300 milioni di euro”. La società, formalmente costituita per sevizi ausiliari allo svolgimento del gioco virtuale in Italia, aveva come ruolo effettivo “quello di svolgere, per conto del gruppo Pokerstars – in maniera continuativa e sull’intero territorio nazionale – attività indispensabili e funzionali al core business del gruppo”.

“L’indagine – continua la nota – ha evidenziato che la Halfords ha dolosamente eroso la propria base imponibile, decrementando il valore delle prestazioni rese nei confronti del gruppo Pokerstars, in maniera tale da spostare la tassazione del reddito prodotto in Italia verso Malta e l’Isola di Man che, al settore del gioco virtuale, riservano un trattamento fiscale particolarmente agevolato”. La tecnica usata è detta dei ‘prezzi di trasferimento’: minimizzare il carico fiscale globale grazie allo spostamento dei ricavi dove la tassazione è decisamente più conveniente.

La nota della Gdf conclude:”l’attuazione del complesso disegno criminale è stata resa possibile grazie alla posizione verticistica assunta in tutte le società controllate dall’amministratore unico del gruppo, funzionale a poterne determinare ed influenzare l’autonomia gestionale in vista del proprio esclusivo vantaggio personale”.

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