Confusione nel caso dell’omicidio di Ciro Esposito: la verità verrà a galla?

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L’imputato ammette di essere stato a sua volta aggredito ed ora?

11 mesi fa circa, a Roma, il 29enne Ciro Esposito si accasciava a terra per non rialzarsi più. Moriva così di tifo l’ennesimo ragazzo italiano. Adesso stiamo andando verso il processo, che dovrebbe punire i colpevoli di questo omicidio. Dovrebbe. Il condizionale, in Italia, si sa, è d’obbligo. Iniziano infatti a scricchiolare le prime porte, a cigolare le prime verità, a infrangersi le prime sicurezze. Quando entrano in campo testimonianze, carte bollate e perizie complicate, in Italia tutto va a “donnine di strada”. Ecco allora la sparizione dei 4 elementi romanisti che avrebbero sostenuto l’azione dell’imputato De Santis. Ecco che De Santis tiene a precisare di essere stato anche lui aggredito (beh, se a volto coperto fermi un pullman pieno di tifosi napoletani e gli intimi di scendere con la violenza, ti aspetti che questi escano in santa e misericordiosa pace?).  Ecco che tutto si fa confuso e la verità sbatte contro il grande muro di gomma italico. Povera Patria.

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