Ecco il nuovo Maracanà, il tempio del calcio cambia volto (FOTO)

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Il Maracanà nel 1950
Il Maracanà nel 1950

Da duecentomila spettatori a 78.383. Sono numeri del calcio che cambia, arrivando a mutare volto perfino ad un tempio del calcio di una volta, quel Maracana’ ora notevolmente ristretto. Forse in pochi sanno che il nome “reale ” dello stadio, è Estádio Jornalista Mário Filho, e non il ben più noto Maracanà. Messo in cantiere nel 1948 in previsione del campionato del mondo 1950, in occasione del quale fu inaugurato, il Maracanã ha una struttura che copre un’area complessiva di 304 284 m², che ne fanno uno degli impianti sportivi più estesi del mondo. Originariamente previsto per una capienza tra i 140 000 e i 160 000 spettatori (anche se sono documentati casi in cui si superarono ampiamente i 200 000 accessi), dopo le ristrutturazioni che richiedevano solo posti a sedere, la capienza si è ridotta a 92 000 spettatori. Dopo l’ultima ristrutturazione i posti si sono ridotti nuovamente a 78.838 spettatori. Ad oggi è stato superato in capienza da vari stadi, come il Wembley e il Camp Nou, ma resta comunque uno dei più grandi (senza considerare i posti in piedi). Attualmente lo stadio è conosciuto anche come “O Dromo”.

Le caratteristiche del Maracanà – Nonostante la riduzione dei posti a sedere esiste ancora un altro anello con posti esclusivamente in piedi, quindi come capienza rimane lo stadio più grande del mondo (a partita circa 130mila persone). È di pianta circolare con accessi in direzione nord e sud, due anelli ed al suo interno comprende il Museo dello Sport intitolato a Garrincha. Il terreno di gioco è in erba e circondato da un fossato profondo 3 m. La proprietà è condivisa fra la prefettura di Rio de Janeiro e la CBF, la federazione brasiliana di calcio benché siano iniziate le pratiche di vendita ai privati. Una particolarità unica al mondo dello stadio è quella di avere 20 000 posti coperti del primo anello (le cosiddette «cadeiras perpetuas») che su idea dell’allora vicepresidente della FIFA e del presidente della FIGC Ottorino Barassi (che supervisionò i lavori di costruzione) furono venduti in anticipo nel 1948 come abbonamenti speciali per finanziare la costruzione dell’impianto, e che danno tuttora diritto ai possessori degli stessi ad assistere gratuitamente a tutte le partite giocate al Maracanã (comprese quelle della nazionale brasiliana) per 100 anni fino al 16 giugno 2050. Per questo motivo il numero di biglietti venduti per le partite è sempre appunto ridotto di 20 000.

nuovo_maracana_rio_de_janeiroLa storia – Lo stadio fu soprannominato Maracanà, nome che deriva sia dal fiume che scorre in quella zona, sia da una specie di pappagalli molto diffusa in quella zona. Sito in Rio de Janeiro nel quartiere di Maracanã (zona nord della città), fu inaugurato il giorno 16 giugno 1950. La partita inaugurale in quello che allora si chiamava «Municipal» si svolse tra le rappresentative di Rio de Janeiro e quella di San Paolo finita 1 a 3 a favore di questi ultimi: il primo gol segnato nello storico impianto fu di Didi. In questa struttura Pelé realizzò su rigore il suo gol numero 1 000 al 34′ dell’incontro fra il suo Santos ed il Vasco da Gama (2-1) il 19 novembre 1969. Fra i tanti campioni che hanno giocato in questo stadio si ricordano i due più grandi idoli e cannonieri di sempre delle due dei quattro maggiori squadre di Rio, Zico del Flamengo (autore di 333 reti in 435 incontri giocati al «Maracanã» negli anni ’70-80 con le maglie del Mengo e della Seleção), e l’amico-rivale Roberto Dinamite del Vasco da Gama (che con 190 gol segnati dal 1971 al 1992 detiene il record di marcature del campionato brasiliano). Roberto Rivellino, del Fluminense (1975/1978) e della Seleção, affascinato gli spettatori con i suoi dribbling e la sua immensa creatività, come il Botafogo di Garrincha alla fine del 1950 e primi anni 1960.

La ristrutturazione e la vendita – Lo stadio, che versava ormai in pessime condizioni, fu abbattuto, ed i suoi mattoni furono venduti ai tifosi, un po’ come fatto con lo stadio di Wembley. Anche Pelè si oppose all’abbattimento dello stadio, ma servì a poco  tant’è che il giorno 17 ottobre 2007 l’impianto sportivo ha ospitato l’ultimo incontro della nazionale brasiliana (Brasile – Ecuador). In vista dei Mondiali di calcio del 2014 è stato compiuto un importante progetto di ricostruzione. Le gradinate dei posti a sedere originali, con una configurazione a due livelli, sono state demolite, lasciando il posto a nuove gradinate. I nuovi sedili sono di colore giallo, blu e bianco, creando insieme con il verde del campo i colori nazionali brasiliani. Inoltre le tonalità grigiastre rimandano al colore della facciata principale dello stadio. Il tetto dello stadio originale, in calcestruzzo, è stato demolito e sostituito con una membrana di fibra di vetro in teflon. Il nuovo tetto coprirà il 95% dei seggi all’interno dello stadio, a differenza del primo. Il 28 aprile 2013 riapre dopo la ristrutturazione, costata circa 404 milioni di dollari, con una partita tra ex campioni del calcio brasiliano.

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