Inter, Moratti apre a Sneijder

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Il presidente dell’Inter Massimo Moratti, a New York per la presentazione di ‘Inter Campus’ al Palazzo di Vetro, butta acqua sul fuoco delle polemiche che hanno ingigantito il caso relativo a Wesley Sneijder. ”C’e’ – afferma Moratti in serata – un atteggiamento di piena apertura da parte della società nei confronti del giocatore olandese. “E’ realmente fuori per ragioni tecniche – ha detto il patron interista a margine della presentazione del progetto che da 15 anni vede coinvolta la societa’ per fornire assistenza a circa 10.000 bambini di 25 Paesi in tutto il mondo, lanciando il messaggio dello sport al servizio dello sviluppo – e spetta solo all’allenatore decidere”. Moratti non si sottrae pero’ anche a qualche commento sulla squadra nerazzurra e sul suo momento ‘no’, chiudendo comunque le porte a una rivoluzione in occasione del calciomercato di gennaio. ‘‘Non credo proprio che Balotelli tornera’ all’Inter”,  negando così le voci di un interessamento del club per il centravanti della nazionale italiana, da tempo in rotta col suo attuale club, il Manchester City. ”Secondo me il gruppo rimarra’ piu’ meno quello che e’ adesso”, ha spiegato. Moratti non prevede quindi grandi movimenti: ”E’ una buona sfida per il gruppo di giocatori che abbiamo, che vogliono dimostrare di saper fare bene e ottenere piu’ di cio’ che noi pensavamo all’inizio del campionato”. Poi, sull’attuale crisi di risultati, se la cava con una battuta: ”L’Inter e’ una squadra che va bene, e ogni tanto va un po’ meno bene”. Oggi pero’, l’attenzione a New York e’ tutta per i bambini. ‘Inter Campus’ e’ sbarcato al quartier generale delle Nazioni Unite per una iniziativa fortemente voluta dall’ambasciatore Cesare Maria Ragaglini, rappresentante permanente al Palazzo di Vetro. Presenti due ex campioni nerazzurri: il pallone d’oro Luis Figo e Francesco Toldo, ambasciatori del progetto ‘Inter Campus’. Ci sono anche la presidente dell’iniziativa, Carolina Moratti, Afef Jnifen, testimonial per la Tunisia, e il sottosegretario generale dell’Onu per lo Sport come strumento di pace e sviluppo, Wilfried Lemke. ”Da tifoso sono orgoglioso che sia proprio l’Inter ad avviare questa partnership con le Nazioni Unite – ha affermato Ragaglini – e il mio auspicio e’ che sia seguita da molte altre squadre italiane in questo esempio, positivo di responsabilita’ sociale”. L’ambasciatore ha spiegato come la maggior parte di questi campus si trova in Paesi devastati dalla guerra o che hanno avuto problemi di conflittualita’, situazioni in cui i primi a pagare sono donne e bambini. ”Il programma permette di toglierli dalla strada, dare loro il diritto al gioco, al sorriso, alla spensieratezza e ai sogni. Inter Campus di fatto fatto abbraccia quegli che sono gli ideali e gli obiettivi delle Nazioni Unite’‘, ha aggiunto il diplomatico, sottolineando la forte sinergia con le strutture dell’Onu e con il segretario generale Ban Ki-moon. ”E’ un progetto partito dall’idea dilettantistica di aiutare, e si e’ arricchito di una professionalita’ enorme da parte di chi opera al suo interno – ha aggiunto il presidente Moratti – Non ci si riesce a staccare da tutti questi bambini e dall’entusiasmo degli operatori”. Figo invece ha raccontato che quando e’ cresciuto, il suo sogno era quello di diventare professionista. ‘‘Io ho potuto seguire il mio sogno, ma ci sono molti piccoli che non hanno la stessa possibilita”’. Per il campione il calcio ha una responsabilita’ in termini di integrazione sociale. ”Ho giocato per 20 anni a calcio, ma l’emozione che danno questi 10.000 bambini e’ piu’ grande di vincere una Coppa dei Campioni”, gli fa eco Toldo. Tuttavia bisogna guardare anche alla sicurezza. Toldo ha spiegato che ora non possono andare in luoghi ad alta conflittualita’, ma l’obiettivo e’ comunque quello di unire, senza differenza di sesso, etnia o razza: ”Siamo anche riusciti a far giocare insieme bambini e bambine israeliani e palestinesi”.

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