Reggina, carattere, sfortuna ed errori

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La Reggina torna da Cesena con un punto che non smuove la classifica, amaranto ancora in zona retrocessione al penultimo posto raggiunti dall’Empoli vittorioso a Lanciano, ma che fa certamente morale per come è maturato. Anche al “Manuzzi” sembra andare in scena il solito canovaccio degli ultimi tempi. Consueto errore del pacchetto arretrato e goal subito, poi la reazione, penalizzata da un gioco poco concreto negli ultimi sedici metri. Quindi, puntuale, anche la sfiga che sta accompagnando il cammino amaranto, con il palo centrato da Ceravolo, il terzo legno colpito dopo le due traverse con il Livorno. E, per non farsi mancare nulla, le discutibili decisioni arbitrali, vedi rete annullata a Di Bari. Ma a questa Reggina una qualità, per fortuna, non difetta: il carattere. E nonostante tutto, il subentrato Comi a tre minuti dallo scadere evita un’altra sconfitta.

Dalla Romagna si rientra a Reggio, oltre che con un meritato pareggio, con alcune indicazioni utili per provare ad invertire la rotta e lasciare i bassifondi della graduatoria.
Insieme alla personalità e alla voglia di non mollare mai della squadra, il ritorno al modulo di inizio campionato, il 3-4-1-2 con cui è più facile almeno tentare di proporre e produrre gioco anzichè il troppo guardingo 5-3-2, ha evidenziato notevoli miglioramenti. Bene anche gli uomini entrati dalla panchina, perciò meglio le mosse di mister Dionigi in corso d’opera anzichè le scelte iniziali. Sarno, Armellino e soprattuto l’autore del goal Comi, il quale, a questo punto, dovrebbe avere più spazio. Un attacco con un vero centravanti e non con due seconde punte, quali sono Ceravolo e Fischnaller, è apparso notevolmente più incisivo, anche grazie al supporto del trequartista ex Pro Patria più brillante rispetto a Bombagi. Condivisibile la volontà di Re Davide, che di attacanti se ne intende visto i suoi trascorsi, di non bruciare un giovane come la punta ex Primavera del Milan, ma non si può sempre rinunciare ad un uomo di peso lì davanti, purtroppo l’unico in rosa con queste caratteristiche.

Infine Alessio Viola. L’attaccante cresciuto al Sant’Agata non è stato convocato per l’impegno di Cesena per scelta tecnica. Incompensibile, quasi misteriosa questa decisione dato il valore del giocatore, dimostrato nelle stagioni precedenti ed anche in questa nelle poche occasioni in cui è stato utilizzato, infatti nell’unica volta in campo dal 1′, a Padova, ha anche segnato. Sarebbe certamente una freccia in più nell’arco di una squadra che in attacco non sta facendo sfraceli, se non fosse per questo strano ostracismo.
Peccato, perchè questa Reggina sfigata e affannata ha bisogno di tutti. A partire da sabato prossimo contro l’Ascoli.

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